Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, questa è l'associazione che quando avevo 8 anni mi ha rubato il cuore e della quale tuttora faccio parte. Dire cosa vuol dire per me essere uno scout è complicato, ma partirei dal presupposto che io "sono" uno scout e non "faccio" gli scout. Un sacco di volte ho sentito dire da altri ragazzi che sono dentro l'associazione che "fanno gli scout", ma essere scout è una cosa talmente viscerale che ascoltare quella frase per me è sempre stato un trauma. Come dicevo prima, io sono scout dall'età di 8 anni, ma la mia storia nell'AGESCI risale a quando ero un neonato, visto che sono sempre stato catapultato da mia mamma nei campi estivi che la vedevano nelle vesti di capo unità, ancor prima che io facessi la "promessa". Ho conosciuto generazioni di ragazzi passati nel Sanremo 1 davanti ai quali il piccolo Dedo (mio soprannome che mi ha sempre contraddistinto) amava sgranocchiare pan di stelle. Ora, a ripensarci, mi sento in colpa di essere stato oggetto di invidia e mi scuso. E' mia intenzione organizzare prima o poi un ritrovo per condividere con voi chili di pan di stelle. Detto ciò, il mio ingresso ufficiale negli scout e, di conseguenza, nel Sanremo1 è fissato nel giorno dell'Epifania del 2012, quando ho recitato la mia promessa da lupetto. Fazzolettone al collo gli anni sono passati e sono giunto finalmente in Clan, l'ultima branca degli scout prima di prendere la partenza e, volendo, diventare capi. 

Ho sempre visto gli scout, fin da subito, come una grande famiglia. Portare avanti relazioni strette con capi e ragazzi per molti anni ha fatto sì che ormai io sia legato indissolubilmente a queste persone. Quello che rende speciale questo rapporto sono, senza dubbio, le esperienze fatte. Esperienze di vita che passano da notti in tenda, canti a squarciagola, camminate interminabili e momenti di fede toccanti. Ma, soprattutto, quello che rende lo scoutismo qualcosa di speciale, è quel misto tra pianto di gioia e risate, mentre ci si stringe in un abbraccio, che ho provato solo in alcuni momenti del mio percorso scout e che per sempre porterò nel cuore. Dalla regia mi consigliano di dire che è impossibile definire l'indefinibile, e credo che sia proprio così, quindi scusate se non sono abbastanza chiaro nel descrivere queste forti emozioni. Quello che posso dire con fermezza è che dentro di me sento che l'esperienza scout farà parte della mia vita per sempre perché, quando in un luogo ti trovi accolto, lì vorrai sempre tornare.

Ovviamente non è tutto perfetto all'interno dell'associazione e, man mano che il tempo passa, mi sto rendendo conto di questi lati che si possono migliorare. Ma, tutto sommato, è proprio questa imperfezione che mi fa continuamente innamorare dello scoutismo.

Per andare a concludere è mia premura ringraziare l'AGESCI. Vorrei che rimanesse nero su bianco questo mio bisogno di dire grazie. Grazie per avermi formato, soprattutto attraverso l'esempio dei mie capi scout, ai quali va il mio abbraccio. Spero che tanti altri ragazzi come me possano fare esperienza di vita al fianco di tali persone.

Non sarò mai soddisfatto ci ciò che ho scritto in questo breve articolo poiché ho tralasciato un sacco di aspetti che rendono il mondo scout unico e speciale, ma auspico di avervi trasmesso anche solo una minima parte di ciò che ho provato in tanti anni all'interno dell'AGESCI e, sono sicuro, che continuerò a provare in futuro.

Buona Strada!


Gazzella esplosiva



Facci sapere cosa ne pensi!

Hai bisogno di contattarci?

Compila il modulo qua sopra oppure scrivici all'indirizzo email filipporatimcs@gmail.com

www.filipporati.cms.webnode.it
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia