Filippo: non mi rimane che scrivere l'articolo sulla Fraternità

Filippo: sono preoccupato

Anna: ma smettila

Questi sono gli ultimi messaggi che la mia socia ed io ci siamo scambiati pochi attimi prima di scrivere cosa penso di Comunione e Liberazione (che da questo punto in avanti verrà sostituita dalla sigla CL per motivi di praticità, o GS anziché Gioventù Studentesca).

La vera domanda che voglio pormi e, di conseguenza, porre a tutti voi prima di iniziare a raccontare la mia esperienza in CL è la seguente: mi bastava tutto quello che facevo prima di incontrare Comunione e Liberazione? Riuscivano il mio percorso scout, gli amici, le relazioni, lo studio (ecc.) a colmare quella sete di risposta alle grandi domande che avevo e che ho, tuttora, nel cuore? NO. Nonostante fossero, e sono tuttora, delle cose bellissime, la risposta è: no! Questo "no" può essere brutale, ma io lo vedo più come un segno di schiettezza, quella stessa schiettezza con la quale CL mi è venuta a bussare alla porta. Ragionandoci su ho concluso che GS è la prima cosa che ho sentito fin da subito di "mia proprietà". Parlava a me. Questo perché, come già detto, negli scout, in Radioimmaginaria ed esattamente in tutte le altre "attività" sono entrato a far parte grazie all'esempio di qualcun altro che mi ha invitato, e in parte anche per GS è stato così, ma non nelle stesse modalità. 

Se dovessi fare la cronaca dell'inizio di questa amicizia non sarei capace, perché, più che un "inizio" il mio è stato un Incontro. Grazie a don Valerio sono stato catapultato in un fatto del quale non conoscevo assolutamente niente. Quello che voglio dire è che non ero consapevole dell'esistenza di questi amici prima di essere venuto a contatto con loro una sera del 2018. 

Come si fa a capire, solamente tramite uno sguardo, un'impressione, che le persone che si hanno davanti sono degli amici, senza neanche conoscerle? Come fa una persona che viene a contatto con degli amici veri a rimanere indifferente ad un tale fatto? Sin da subito ero sicuro che quelli fossero degli Amici, e lo si notava dagli sguardi che, forse, inconsapevolmente, si scambiavano. Quegli occhi avevano visto qualcosa di grande. Lo avevano incontrato, e CL si basa proprio su questo. Infatti ciò che avviene nel così detto "raggio" è mettere in comunione, tra amici, quell'incontro. Mi dovete perdonare se sto usando parole lontane dal gergo comune, ma dovete sapere che la cosa speciale di quell'amicizia e di quell'affezione è il fatto che ciò che ammiravano, e che ho imparato ad ammirare anche io, è un uomo che ha cambiato la storia del Mondo. E' un fatto: Uno solo ha detto "Io sono la Via" (Gv 14,6). Uno solo, Cristo, "è morto in Croce, è risuscitato ed è apparso" (cfr. 1Cor 15,3-6) per noi!

"O mio Dio, Filippo ha scritto Cristo. Chissà cosa vuol dire! Ma è diventato completamente pazzo?! Che scemata è questa?! Guarda che sfigato, è cristiano e non se ne vergogna!" Eh si amici, ho scritto Cristo, e non me ne vergogno. Come potrei provare vergogna nel scrivere il nome della Persona che mi ha cambiato e che continua a cambiarmi la vita, ogni giorno, nel quotidiano, tramite piccoli gesti che solo occhi attenti possono capire, e che solo un cuore desto può interiorizzare? Quello che accade in CL è semplicemente questo. Il continuo ricordarsi, tra amici, che lassù c'è Qualcuno che ci ha scelti e che ha posto delle domande grandi nel nostro intimo e che, solo tramite uno sguardo attento, noi qua sulla Terra possiamo diventare testimoni di quel Fatto di cui vi parlavo: la Pasqua. 

Quello che mi fa rimanere attaccato a CL è il continuo prendersi sul serio, domandarsi che cosa regge l'urto del tempo e trovare una risposta comune, perché una e una sola può essere. Prima di incontrare CL e di iniziare questo cammino il mio percorso di Fede e soprattutto di vita era in una fase di stallo. Ero in crisi, così come lo sono tutti, specialmente nei primi periodi dell'adolescenza. Ecco che, in quel momento, quando pensavo di essere nel buio più profondo, con una sfacciataggine favolosa, è arrivata GS. Con ciò non voglio dire che da quando sono diventato "ciellino" non ho avuto più momenti di sconforto, di paura, di fatica e che tutto è diventato più semplice. Il punto sta che ho iniziato a guardare in maniera differente ciò che mi accadeva nel quotidiano. In realtà il termine "crisi", come suggerirebbe saggiamente il mio braccio destro Annie, non ha solo una valenza negativa, come noi comunemente gli attribuiamo. Uno dei significati di "crisi", infatti, è "cambiamento". Ecco, CL ha portato in me una ventata di cambiamento che ormai non posso più scrollarmi di dosso. Quell'Amicizia è saldamente ancorata nel mio cuore e sono certo che reggerà l'urto del tempo, sia che esso porterà difficoltà, che gioie. La sfida è stare davanti a ciò che accade.

Comunione e Liberazione è un movimento spesso molto criticato, soprattutto politicamente, ma poco mi interessa. Io ho trovato grazie ad esso un motivo di vera felicità, e non saranno i pregiudizi esterni a farmi allontanare da questo grande dono ricevuto. Così vedo CL nella mia vita, come un grande dono, ed è per questo che salto la parte dei ringraziamenti. Quando si riceve un regalo il "grazie", soprattutto quando si è piccoli, è imposto. Visto che la mia gratitudine è immensa, per nulla imposta, e un semplice "grazie" sarebbe riduttivo, evito di metterlo per iscritto in questa sede. E' tutto troppo grande e troppo vero per essere scritto. 

Canzone degli occhi e del cuore, Chieffo

Volevo concludere con queste righe di una canzone che cantiamo sempre a GS perché raccontano l'essenza di questa amicizia, cioè che la verità sta negli occhi. 

Tutto molto semplice, ma quegli occhi cambiano sul serio la vita.

Filippo