Ricordi di maggio
28 MAGGIO 2020
Siamo "in questo tempo" e ci piace ogni volta categorizzarlo in un aggettivo: "vuoto", "pieno", "mezzo pieno", "mezzo vuoto".
E ora? Questo che tempo è? È il tempo strano, è quello indefinibile perché la situazione sopra di noi è indefinibile. È quello inconsapevole perché non sappiamo, non si sa...
Cazzo è un tempo proprio irripetibile, un po' come sempre in realtà, un po' come ogni giorno. E anche questo tempo così lento o veloce, pieno o vuoto, prima di ogni standardizzazione, ha l'abilità intrinseca di essere irripetibile. E penso possa essere anche irrepetibilmente interessante.
Mi sono scansata fino ad ora dall'idea di provare a capire questo tempo che significa, che vuole dire. Sono scappata quando ho provato a capirlo e sono corsa verso le mie sicurezze, per non farmi inghiottire dall'ignoto (che nel 2020 spaventa ancora).
Fa un po' paura, per chi vuole capire quello che c'è intorno a lui, guardare in modo totale la situazione, da dove iniziare.
Io credo di iniziare da qui, dal divano che sempre più sprofonda della sala, ora che mi guardo intorno penso a quanto mia mamma sia stata brava ad arredarla...chissà perché voleva tutto così perfetto...i cuscini in tinta con muro, lo stesso legno per tavolino, sedia e tavolo...
Chissà perché si cerca l'ordine, penso che faccia sentire tranquilli, un po' come quando si chiude in una scatola qualcosa, sai che rimane lì, non si muove e rimarrà lì, non si muoverà. Un po' come quando si categorizza qualcosa, da quel momento si comprende, si capisce, si sa... in un universo in cui tutto tende al disordine si cerca l'ordine per avere sotto controllo qualcosa, almeno qualcosa, in un mondo che non abbiamo totalmente sotto controllo (per fortuna). Perché ci sono già talmente tante cose che non possiamo scegliere, che godiamo per l'idea di poter scegliere la disposizione dei libri per colore e le cornici abbinate ai quadri da appendere.
Anche se in realtà non ne sono poi così sicura...in realtà secondo me la scelta di cui si gode è la scelta palese. Ma le scelte non palesi, quelle nascoste mai vengono considerate. Anche se poi sono quelle scelte a fare la differenza. Come ad esempio scegliere come alzarsi al mattino.
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